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Anche i racconti sui camosci occupano buona parte delle serate di Scais.
E' il grande becco che vive solitario nei boschi del Mottolone, che si vede sempre, ma che non si acchiappa mai, come se fosse posseduto dal diavolo viagra prezzo.
Poi il camoscio che abbiamo ammazzato sulle creste della Brunone e che era caduto dentro ad un crepaccio.
L'abbiamo ritrovato verso sera.
Mi avevano calato nel crepaccio con una corda ed alla luce azzurra che filtrava attraverso il ghiaccio, l'avevo trovato su uno sperone della parete, la testa fracassata, un occhio grande, triste, che mi guardava.
Poi, mentre lo si recuperava, ero rimasto laggiù, solo, e così separato dal mondo, mi sembrava di vedere sempre lì davanti a me il camoscio rialzarsi come un rimprovero.

 

dal libro "GIOVANNI BONOMI Guida Alpina" di Marino Amonini
ed. Biblioteca Civica di Piateda, 1985
traduzione dal libro del Prof. Bruno Galli Valerio "Cols et Sommets" Losanna e Parigi 1912